Evoluzione e teorie della conoscenza

Il modo come vada inteso il rapporto soggetto e oggetto non è qualcosa che riguarda solo la scienza e l'epistemologia ma è centrale nel determinare un'avanzata nell'evoluzione o una sua stagnazione e poichè sappiamo che nulla sta fermo se ne può dedurre che una stagnazione nel campo del conoscere ovvero ripetizione di un paradigma non può durare molto a lungo per cui equivale a involuzione.

Noi non siamo solo colui che pensa ma anche ciò che pensiamo. 
Noi non siamo solo colui che percepisce ma anche ciò che percepiamo. 

Certamente si può negare che le cose non stiano così e allora ha senso l'esserci storico della storia della psicoanalisi  con le sue teorizzazioni di quelle dinamiche che prendono il nome di:

- Proiezione
- Rimozione
- Inconscio
- Resistenza

Ma che cosa abbiamo descritto con quanto abbiamo scritto se non proprio l'obsoleto evolutivamente parlando Soggetto Riflessivo Individuale?


E' tempo dunque di mettersi in cammino non più per la costruzione di un nuovo Soggetto Super Riflessivo, che c'è già, e meno male poiché questa costruzione è stato il lavoro più improbo da veri pionieri, adesso c'è solo da lavorare a stabilizzare questa conquista già realtà di una nuova soggettività super riflessiva.
Come si fa?
Vigilanza, vigilanza e vigilanza.
Occorre snidare il SRI dovunque esso si nasconda per vederlo invece di agirlo inconsapevolmente come la memoria della preistoria dell'umanità.
La critica del soggetto riflessivo individuale oggi è l'unica Critica ovvero l'unico criterio che guida la vera e nuova umanità: tutto il resto è preistoria della conoscenza.

Non esiste la mia mente, la tua mente, la sua mente: la mente è una sola e ha ancora la memoria di tutta la sua storia così questa unica mente pur avendo già raggiunto il livello riflessivo del nuovo soggetto super-riflessivo ha ancora in sè tutta la memoria dell'obsoleto e preistorico soggetto riflessivo individuale con la sua vecchia logica della separazione che ha fatto tutta la storia dell'universo e quindi anche tutta la storia umana.
Ma la memoria è solo la memoria ossia non ha più fondamenta della realtà presente ma solo nella realtà passata e come ogni edificio senza più fondamenta ossia non più legato con le radici alla vera realtà attuale e quindi reale dell'essere  è inconsistente pura coscienza di essere separata dall'essere, memoria appunto niente altro che solo memoria.
Vogliamo prendere sul serio la memoria?
La memoria che oggi c'è e domani non c'è più?

"E le cose di prima sono passate" ("Apocalisse di Giovanni")
"E le cose di prima non sono mai state" (Silvia Montefoschi)

Ha ragione Silvia a precisare il tiro di Giovanni poichè, e la psicologia fenomenologica da Husserl a Heidegger c'è lo ha insegnato il PRESENTE proprio come la moderna teoria della forza gravitazionale  einsteiniana diversamente dalla superata concezione newtoniana, il Presente trasforma sia il PASSATO ma anche il FUTURO.

Non che Silvia la sappia più lunga di Giovanni poichè Silvia non è Silvia ma è GiovanniSilvia: Giovanni non è morto ma ha continuato a pensare ma pensare allo stato dell'arte è sentire, sentire insieme ad una donna come un unico sentire: questo è il vero pensare, il resto è anch'esso la preistoria dell'arte e la scienza del pensare.
Qui però dato i limite del linguaggio a descrivere la nuova realtà prodotta dalla nuova logica, si può creare un nuovo malinteso: non è che GiovanniSilvia pensano, GiovanniSilvia sono il Pensiero, il pensiero è una Persona una e duale, proprio come tutti noi solo che non c'è ne facciamo consapevoli e soprattutto non agiamo radicalmente di conseguenza e non per cattiva volontà ma per via della memoria che pur in via di esaurimento, la memoria ogni volta che si ripete perde energia ed essendo entropica non si ricarica.
Quando dico "noi" ovviamente mi riferisco alla minoranza di mutanti che comunque per quanto minoranza dovrebbero essere molti su 7 miliardi di terrestri e chissà quanti altri miliardi di extraterrestri o defunti  viventi comunque con il secondo corpo: anche qui occorre non farsi ingannare poichè se è vero che ai 7 miliardi di soli terrestri occorre aggiungere molti più miliardi di abitanti gli altri tantissimi pianeti dell'universo va da sè che alla maggioranza di non-mutanti terrestri  appartengono anche miliardi di extraterrestri, alieni, defunti, o angeli, santi, profeti, filosofi, artisti o demoni che dir si voglia chiamarli: il soggetto riflessivo individuale infatti è un archetipo della soggettività, un universale per cui esiste di quà ma anche esiste di là, come dire che alla vecchia umanità preistorica appartengono anche le speci e le razze umane extraterrestre.
Anche gli extraterrestri infatti sono degli epistemologi e come i terrestri la maggioranza di loro ritengono che l'altro sia solo un oggetto.
Come dire: cervelli di bagarozzo sono la maggioranza degli extraterrestri, per dirla con il dialetto romanesco.

Tomorrow in Jerusalem.
Cittadini di un nuovo mondo.

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