Una necessità per l'evoluzione: il processo di demassificazione


La concezione evoluzionistica della storia detta "evoluzionismo parallelo"
La realtà vera è il pensiero ma il pensiero non è una astrazione bensì siamo noi stessi: l'universo (uni-verso) quale cammino verso l'uno è la forma attuale del pensiero, lo scenario attuale dell'evoluzione o percorso evolutivo del pensiero.

La coincidenza pensiero-universo
Malgrado ciò e cioè che l'universo e il pensiero coincidono, non bisogna confondere l'universo con il pensiero stesso in quanto l'universo altro non è che la realtà fenomenica di una realtà puramente noumenica. Detto ancora in altri termini: l'universo è la ricaduta sul piano fenomenico, oggettuale, spazio-temporale dei veri eventi storici che si svolgono in realtà solo sul piano noumenico prima ancora di una loro ricaduta (massificazione) sul piano fenomenico.
Quanto abbiamo detto è in linea, o meglio è una esposizione della concezione evoluzionistica detta "evoluzionismo parallelo".



Il secondo corpo
Proprio come l'universo fenomenico è solo la ricaduta sul piano materiale o meglio della massa di quanto avviene nell'universo noumenico  e sono entrambi universi che coesistono simultaneamente così noi non è che nasciamo al secondo corpo quando il nostro primo corpo o corpo materiale muore, bensì noi già adesso conviviamo con questo secondo corpo destinato all'Aldilà o a colonizzare gli altri pianeti come ex(tra)terrestre già adesso in questo Aldiquà in cui questo secondo corpo di materia meno densa è imprigionato in un primo corpo di materia più densa e quindi più pesante. Da qui si comprende la nota frase che alcuni umani pronunciano in alcuni momenti della loro vita:
"Come è pesante questa vita!".
In verità non è la vita che è pesante ma il loro corpo materiale anzi in questi casi molto materiale che condiziona più del normale o del sopportabile la loro esistenza in questo Aldiquà.

La distanza del fenomenico dal noumenico

E' infatti molto difficile considerarsi puramente pensiero e se qualcuno ci riesce non ci vuole molto perchè il condizionamento della forma corporea del pensiero gli rammenti di vivere anche nel fenomenico e non solo nel noumenico, almeno per adesso.
In questo il secondo corpo è già più libero ma anche il secondo corpo ha una massa, la massa dei contenuti del pensiero, per cui anch'esso benchè è più libero nell'attività pensante non può allontanarsi troppo ammeso che possa, dai contenuti di quanto in lui si è pensato in passato e si pensa nel presente sulla base di quanto in passato ha pensato.
Quindi già adesso conviviamo con questo secondo corpo nato da una precedente evoluzione della natura e della coscienza e quindi già prima di morire ma già con la nostra nascita mentre  l'Aldilà è solo la realtà di questo solo secondo corpo.
Se quindi l'Aldiquà altro non è che la prigione del secondo corpo che non ha ancora fatto i conti in maniera definitiva con il primo corpo e quindi con la massa materiale, l'Aldilà è una seconda prigione in quanto è indice che il secondo corpo a sua volta non ha ancora fatto i conti con la massa immateriale ovvero con la noosfera cioè con i pensati, con la memoria, con le tracce mnestiche  della storia evolutiva del pensiero stesso quale puro pensante duale.

L'Oltre come libertà

Solo allora e cioè quando saremo riusciti nell'intento di non identificarci più ne con il primo corpo e con la sua storia e nemmeno con i secondi corpi e la loro storia quale storia evolutiva del pensiero allora e solo allora potremmo essere tutt'uno con l'unico pensante duale che è cio che è.
Questo pensante unico e duale e ciò che storicamente è stato designato come "Colui che è, che era e che sempre sarà".
E' questo pensante primo la cui natura è duale che ha pensato tutta la storia dell'universo come la sua storia, è questo pensante il primo quel sognatore misterioso che ha sognato tutta intera la storia dell'universo come fosse il suo sogno dal quale infine si sveglierà una volta per tutte alla sua versa identità di Uno-Duale allorquando si porterà a compimento il suo e non nostro processo di individuazione universale.
Quella della realtà di un Oltre sarà la vera libertà, l'uscita dalle prigioni del pensiero, allorchè sarà portato a compimento la storia del lavoro come trasformazione e liberazione dell'energia dell'Essere-Uno che è il Pensiero stesso che poi è il nuovo e vero essere vivente destinato a subentrato alla specie umana quale suo avvenire.

La nuova umanità
Stiamo parlando del Pensiero ma il Pensiero non è una astrazione in quanto è proprio quella super-umanità o nuova umanità che dir si voglia in grado di fare del pensiero stesso e solo del pensiero la sua vera identità.
Una nuova umanità in grado di riconoscere nella storia del pensiero la sua stessa storia e quindi consapevole che il suo corpo altro non è che il corpo del pensiero poichè per realizzare ciò è necessario non solo che il pensiero si faccia corpo ma anche che il corpo si faccia pensiero.

"Quando l'alto sarà come il basso e il basso sarà come l'alto, allora sarà il Regno" 

 (Noto detto delle comunità del cristianesimo primitivo di orientamento gnostico)

Conclusioni

Prigionieri dell'Aldiquà, prigionieri dell'Aldilà: l'Oltre come libertà

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